Silvia Ghisio

Solo la pancia non basta per fare selezione

Solo la pancia non basta per fare selezione

Solo la pancia non basta per fare selezione



Prevedere il successo di un nuovo assunto si può? 

Solo la pancia non basta.


Silvia, ho visto un candidato che mi è piaciuto tantissimo, mi sono rivisto, e vorrei assumerlo per quella posizione di staff, ma ho paura di sbagliare. L’ultima volta ho puntato sulla crescita di una persona che all’ultimo mi ha detto che preferiva non assumersi troppe responsabilità!”

Queste le parole di Pietro, vulcanico imprenditore di seconda generazione, che ama incontrare di persona ogni candidato, sin dalle prime fasi di selezione e di solito si fida del proprio istinto. Sarà capitato anche a voi in fase dei selezione di incontrare persone talmente brave a relazionarsi dal conquistarvi al primo sguardo!

Da qualche tempo vediamo insieme i candidati che lo hanno colpito e cerchiamo di comprendere:
  • a quali condizioni potrebbero ben essere inserite in azienda
  • quali piani di crescita prevedere per loro, se già interni

anche al fine di limitare il rischio di insoddisfazione reciproca.


La formazione tecnica delle persone è infatti una voce costante nel budget della sua azienda;
In fase di selezione Pietro cerca:
  • motivazioni al lavoro
  • motivazioni all'azienda
  • comportamenti
  • indicazioni sulla capacità di tenuta del soggetto
  • episodi critici

da quando ha compreso che i comportamenti sono fondamentali per produrre quel valore per il cliente che è il motore delle proprie azioni imprenditoriali.


Costa anche molto di più, in termini di delusione personale, puntare sulla crescita manageriale delle persone “sbagliate”. 


Non crediamo - Pietro ed io -  che ci siano persone “sbagliate” tout cour: forse a volte si commette l’errore di attribuire al soggetto caratteristiche diverse da quelle che possiede o che può esprimere nella nostra organizzazione.  

Abbiamo quindi deciso di essere più accurati nelle fasi di scelta, anche con l’ausilio del test che descrive il profilo personale in contesto lavorativo che abbiamo utilizzato insieme ogni volta. Il test è digitale e si basa sulla teoria di Marston, il DISC assessment. 

Nei mesi scorsi ho frequentato un corso con cui ho ottenuto la certificazione per utilizzare il test e soprattutto ho compreso in profondità le potenzialità di uno strumento che ho trovato molto utile. 

Ho scritto qui di che cosa si tratta perchè nell’utilizzo di strumenti psicometrici  è molto importante avere le idee chiare sull’oggetto di misurazione, sia per noi che per il feedback che ordiremo al candidato o alle persone interne all’azienda. 

Oggi condivido questi miei appunti circa che cosa misuri, anche al fine di offrire spunti ad imprenditori e manager che - come Pietro - si affidano solitamente solo al proprio istinto nelle fasi di selezione o promozione dei propri collaboratori. 
Lo strumento non si sostituisce all’intuito: anzi, offre basi su cui approfondire la parte di analisi necessaria alla decisione di istaurare un rapporto di lavoro o di puntare sulla crescita manageriale


Che cosa misura il Personal Profile Analysis su base Disc

  • Autovalutazione del comportamento sul lavoro: circostanziato e legato al ruolo e al contesto.
  • L’immagine professionale che il soggetto di solito desidera mostrare di Sè in contesto lavorativo.
  • Il comportamento professionale del soggetto in situazione (sotto pressione).
  • Lo stile comportamentale delle persone al lavoro su 4 dimensioni (Dominanza, Influenza, Stabilità, Coscienziosità).
  • Il livello di posizionamento delle risposte comportamentali di ogni intervistato su una scala definita.
  • Lo stile di comportamento, attivo o passivo, del soggetto, in base a come percepisce l’ambiente circostante (ostile o amichevole).
  • La tendenza attiva o reattiva di comportamento del soggetto. 
  • Eventuale livello di stress manifestata dal soggetto in una determinata circostanza lavorativa.
  • Eventuale livello di “disagio lavorativo” riferito a un ruolo specifico.
  • Lo Stile di comunicazione della persona.
  • Il “Fit” con il ruolo ricoperto o con il ruolo potenziale.
  • La capacità di prendere decisioni.
  • Il potenziale manageriale del soggetto.

Se vuoi conoscere altri aspetti tecnici circa l’utilizzo del PPA, scrivimi, e sarò lieta di raccontarti perché ho deciso di approfondire questo strumento e di consigliarne l’utilizzo a Pietro nelle fasi di selezione delle nuove persone, oppure nelle fasi di scelta dei percorsi manageriali di chi già lavora con lui da tempo.

Se desideri supporto delle fasi di selezione e valutazione delle performance delle tue persone in azienda, scrivimi e sarò lieta di offrirti una consulenza personalizzata. 

Da oltre vent'anni mi occupo di incontri di bisogni, fra persone e aziende come manager e come consulente di direzione. #energiaPura è il nome che mi rappresenta in azione.

Buon lavoro! 

Silvia Ghisio




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