Silvia Ghisio

HR evolution o Revolution?

HR evolution o Revolution?

HR evolution o Revolution?



Con il suo #HRevolution Alessandro Donadio si pone come pioniere della prima innovazione necessaria per rispondere alle turbolenze di mercato, quella delle funzioni HR che per prime - anche a mio parere - hanno bisogno di rinnovare il loro di patto con l’organizzazione e di porsi come agente di cambiamento.
Nel suo libro l'autore stimola interrogativi, il mio primo è: se il responsabile delle risorse umane è il primo a non essere “empowered” nella sua responsabilità verso persone e business, come potrà supportare l’innovazione organizzativa necessaria a creare valore e a rispondere alle esigenze attuali?



Il richiamo è all’esigenza urgente di aggiornare competenze, modelli e strumenti, coerenti con i nuovi paradigmi dell’organizzazione - vista qui come ambiente abilitante - dato che non può più essere quel “contenitore di ansie” di cui già Quaglino argomentava nei suoi testi classici di management, o forse lo ridiventa secondo una nuova logica.


E’ la Persona infatti che emerge dal caos generato dall’esigenza di cambiamento, ovvero quelle attitudini, passioni e aspetti ritenuti "privati" che sono il nuovo patrimonio da scoprire, farà la differenza nelle organizzazioni ed è già presente; va "solo" autorizzato ad esprimersi.

La parola cambiamento è ormai di moda ma fa sempre un po' di paura perché introdurre nuove abitudini è qualcosa che parte da un grande lavoro di consapevolezza e che impone una forte capacità di autocritica, di apertura al nuovo e di apprendere.

Ho letto il libro durante il mio lavoro come consulente negli ultimi mesi e mi sono messa in vari panni. La paura è anche l’altra faccia del desiderio però e sono certa che trovare una chiave per ottenere un rinnovato investimento - con fiducia - da parte delle persone sia qualcosa di cui le aziende oggi hanno bisogno.

La trasformazione non è un vezzo, bensì un’esigenza urgente.

Se il mondo fuori cambia più velocemente dell’interno sei a rischio” questa frase l’ho segnata il rosso sui mei appunti al master del Sole24Ore, e a citarla è stato il professor Pagani che ha introdotto i Big Data al corso di digital e social Hr management di cui lo stesso Donadio è stato il coordinatore della didattica.

La sfida più grande è continuare a” vivere” trasformando il modo di vivere; mi piace pensare all’azienda come ad un essere vivente che attraverso la propria azione organizzativa (si, quella di Thompson) difende il nucleo tecnico dall’incertezza.

Non è lo stesso per le persone?

Oggi il patto tra persona e individuo è quello di un “processo comune di crescita”, lo ha detto anche recentemente il responsabile scientifico dell’osservatorio del Politecnico di Milano.

Alessandro Donadio nel suo libro parla delle “organizzazioni come ambienti che abilitano le persone - a connettersi, a conversare, a scambiare e produrre sapere - per consentire loro di generare valore organizzativo” crescendo al contempo assieme all'organizzazione.

La Rivoluzione è forse nel modo.

I primi a cambiare dobbiamo essere proprio noi, le persone delle Risorse Umane.

Dobbiamo essere consapevoli noi per primi per facilitare la consapevolezza della necessità di cambiare, dobbiamo incoraggiare le persone ad esprimere il loro potenziale “privato” che fino a ieri non conoscevamo quasi nei luoghi di lavoro, in nome della professionalità e della “giusta distanza”.
Viene meno così la distinzione fra Ruolo e Persona!

Ora la Persona viene abilitata a portare in azienda il proprio “essere” assieme alla “dote”, le passioni, le connessioni, il network. La persona viene “vista” in tutto il suo essere. Le competenze tecniche e le esperienze professionali in questa logica sono quasi un elemento scontato.

Questo concetto ha messo in crisi anche me, non fosse altro perché ho iniziato chiarendo i confini del mio lavoro ogni singolo intervento di valutazione, di sviluppo, di orientamento al ruolo negli ultimi 20 anni, proprio con il disegno dei due “pallozzi” (persona e ruolo) solo parzialmente sovrapposti.

Ho incontrato di recente Hr manager e imprenditori che mi hanno fatto lo stesso discorso di Donadio; l’HRevolution già è iniziata quindi, nelle piccole e nelle grandi aziende.
Il libro offre spunti e nuove pratiche in tutte le fasi del rapporto fra individuo e organizzazione.

Sarò curiosa di discutere con lui di diversi aspetti che mi toccano da vicino; ad esempio:
  • quali caratteristiche personali le aziende cercheranno da qui in poi?
  • Come le valuteranno?
  • Come si accorgeranno di aver incontrato la persona giusta?
  • Che esperienza avranno preparato per il primo contatto in fase di recruiting?
  • Quale termine sostituisce il concetto di “carriera”?
L’abilità di generare modelli e di creare visione l’ho riconosciuta nell’autore ancor prima di incontrarlo di persona. Coi suoi risultati Alessandro ha anche dimostrato di saper “mettere a terra” i progetti e non posso che complimentarmi con lui.

Scriverò anche delle altre dimensioni trattate.

Oggi desidero stare sul primo passo per l’ #HRevolution: il ruolo strategico delle funzioni HR.

Vorrei sentire la testimonianza di colleghi che invece la pensano diversamente, perché credo nel dialogo e nella collaborazione che fa crescere.
O siamo tutti già d'accordo con l'autore?

Grazie per ogni considerazione e buon lavoro a tutti!
Silvia Ghisio
#energiaPura

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Siamo già connessi?