In questo articolo di racconto la storia di una persona che ha avuto bisogno di fermarsi e capire... e di come l’ho aiutata a raggiungere consapevolezza attraverso il servizio "Ti restituisco il tuo Check Up lavorativo".
Lucia è in azienda da otto anni, lavora in una multinazionale italiana come assistente commerciale per il mercato estero e da qualche tempo non si sente più a suo agio.
Sono in atto diversi cambiamenti organizzativi, anche dettati dallo smart working imposto dalla situazione e sente di “aver perso il contatto” con il team. In azienda il gruppo di lavoro abitava uno stesso ufficio e durante i caffè o i pranzi nella grande cucina del seminterrato aveva occasione di confrontarsi e scambiare due chiacchiere con i colleghi di altre business unit.
Il suo capo lo sente settimanalmente ma solo per analizzare i risultati di business attraverso report condivisi che vengono commentati in una logica di prestazione. Non ha modo di scambiare due chiacchiere perché lui - il capo - no è il tipo che chiede come stai alle persone, in più ha l’impressione si scocci ogni volta che suo figlio Paolo appare - seppur in lontananza - nel video durante le riunioni.
I clienti la chiamano ad ogni ora; in effetti il lavoro è aumentato perché la sua azienda distribuisce prodotti di design e a quanto pare il settore funziona alla grande.
Lucia sta pensando di guardarsi intorno e non sa da che parte prendere, il suo profilo Linkedin è compilato al minino e sembra non attivo, non vede gli amici da un pò ma qualcuno gli ha suggerito di capire meglio e di farsi aiutare a muoversi in questo mercato del lavoro così pauroso.
Durante la prima telefonata parla velocemente e quasi non respira fra una parola e l’altra, mi chiede se posso dare una mano a fare ordine perché da un lato si sente insofferente, dall’altro teme di uscire dalla padella per andare nella brace…
Non si sente capita a casa perché in fondo un lavoro ben retribuito ce l’ha e non si capisce che cosa potrebbe volere di più in un momento così difficile per tutti.
Non se la sente di parlare con il proprio ufficio Hr perché desidera evitare si pensi sia in crisi e quindi mi scrive.
Durante la prima chiacchierata il mio scopo è accogliere la sua domanda e soprattutto comprendere che cosa posso fare. Spesso le persone hanno bisogno di chiarirsi le idee prima di prendere iniziative per le quali non hanno ancora un progetto.
Conosco la normativa del lavoro e i vantaggi di avere un CCNL a supporto del proprio impegno lavorativo e a volte mi faccio aiutare da colleghi esperti nella consulenza del lavoro o giuslavoristica nei casi più complessi.
Qui si tratta di fare innanzitutto ordine e capire da dove arrivi l’insoddisfazione, quindi propongo a Lucia di fare, prima di tutto, un “Check up lavorativo”, così ho chiamato il servizio che prevede una parte di ascolto e una parte di consapevolezza attraverso uno strumento di auto assessment.
Posso quindi partire dal comprendere l’allineamento con suo ruolo attuale, la presenza di frustrazione personale o stress lavorativo, se questo influisce o meno sulla sua prestazione e soprattutto di che cosa ha bisogno Lucia per stare bene al lavoro, che cosa la motiva e altre caratteristiche del suo stile comportamentale, anche sotto pressione.
Come ti aiuto a comprendere il tuo allineamento nel ruolo attuale, e a riconoscere il tuo livello di stress e benessere?
Attraverso un check up lavorativo.