Silvia Ghisio

Engagement, brand ambassador, e fattori abilitanti l'orgoglio in azienda

Engagement, brand ambassador, e fattori abilitanti l'orgoglio in azienda

Engagement, brand ambassador, e fattori abilitanti l'orgoglio in azienda



In che senso? 

Vediamo: 

  • la passione che le persone mettono nel loro lavoro / come la misuri di solito? 
  • Il fatto che le persone si parlino spontaneamente / di che cosa? 
  • Il fatto che sorridano / in generale? 
  • Il fatto che partecipino alle iniziative post lavoro / che cosa si dice invece di chi non partecipa? 
  • Il fatto che scrivano nell’intranet / che cosa? 
  • Il fatto che condividano spontaneamente contenuti / dove? 
  • Il fatto che arrivino presto / davvero?
  • Il fatto che siano connessi anche alla sera / è segno di affezione all’azienda?
  • Il fatto che rispondano ai clienti nei w end / non hanno una vita loro?
  • Il fatto che portino nuove idee / ingaggiati alla loro visibilità? 
  • Il fatto che si sentano una squadra / come lo misuri? 
  • La motivazione intrinseca? / la misuri? 
Per deformazione cerco di comprendere il significato del termine per ogni interlocutore.

Se dico "engagement" a che cosa pensi?



  • Qualcuno pensa all'allineamento
  • qualcuno alla felicità azienda
  • qualcuno alla partecipazione
  • qualcuno all'entusiasmo
  • Qualcuno all'orgoglio di appartenenza.



Hai mai chiesto alle tue persone se consiglierebbero ad un amico di venire a lavorare in azienda?

Può essere un buon punto di partenza ;)


Ho provato sulla mia pelle quell’orgoglio di appartenenza, quel desiderio di fare bene e di condividere per orgoglio le iniziative, i risultati e notizie riguardanti l’azienda: gli ambassador interni fanno così e lo fanno perchè ci credono davvero!

Poi sono arrivate:
  • le compliance 
  • i team preposti
  • la brand awarness
  • le procedure per condividere i contenuti social dell'azienda

Pensi sia stato abilitante?


Se ogni contenuto viene vagliato dalla direzione e inserito in un preciso piano editoriale, oggetto dei kpi della funzione marketing si perde a mio parere qull'autenticità che davvero fa reputation nei confronti dei futuri colleghi.


Se ingessi l'iniziativa spontanea, ne limiti il fluire.


Mi vengono in mente i racconti che ascolto durante le sessioni formative e riporto qui perchè a volte chiedersi “lo stiamo facendo anche noi?” può essere un buon punto di partenza..

“Pensa che io tutte la mattine andavo a correre prima di entrare in azienda così da iniziare la giornata con alti livelli di energia e positività utile alla mia attività da commerciale e … vuoi sapere? Il mio capo mi rimproverò perchè “avevo di certo il sorriso di chi non sta vivendo la situazione”. L’anno era iniziato con un meno 18% rispetto al gennaio precedente e io sorridevo. A ok. Ma puoi chiamare i clienti con “la piva”?  S.A. Kam servizi, di Milano. 



   [Mi censuri l’entusiasmo? ]




“Pensa che noi ci trovavamo mezz’ora prima dell’orario per il piacere di berci il caffè fra colleghi - prima di partire per le nostre destinazioni - e ci hanno invitato ad usare il bar e non le macchiette in quanto non risultava decoroso il capannello di persone all’ingresso con il caffè in mano la mattina”.  L.B. commerciale automotive. 



    [ In altre aziende non stanno riorganizzando gli spazi per consentire scambi informali fra colleghi? ]

“Da noi avevano messo un social network interno ma il direttore generale validava i post prima della pubblicazione, prima che contenessero castronerie ritenute fuori tema rispetto al core business e ai valori aziendali…”  S.I. inside sales servizi.

    Mi obblighi “a partecipare” e a modo tuo? 

L’entusiasmo e spontaneo, anche un pò rumoroso di certi team che celebrano i risultati, che gioiscono quando arriva la firma del contratto, quando chiudono una ricerca, quando vincono una gara, quando finiscono sul giornale, vi è mai capitato? 

Come si fa a tenere l’umore alto, l’ardore costante e a sperimentare orgoglio per la maglia che si indossa? 


Sembra quasi che in questa fase di turbolenze e incertezze le aziende non siano più luogo rassicuranti e che le persone sviluppino strategie difensive, ad esempio il distacco emotivo; mettono meno cuore insomma; forse perchè le abbiamo tediate con le procedure, con i regolamenti interni e con i forecast? O forse perchè hanno paura?

Forse il fatto di chiedersi quando le persone hanno smesso di sentirsi parte, di sentirsi orgogliose, di partecipare passa anche per alcune domande sullo stile di gestione: 

  • Quanto si ascoltano i bisogni delle persone? 
  • Circola “giustizia organizzativa”? 
  • È chiaro il valore del contributo di ognuno / di ogni team  verso il valore per il cliente? 
  • Che tipo di approccio manageriale esiste? 
  • I valori dichiarati corrispondono a quelli agiti?
  • Si Promuove la condivisione o la competitività?
  • Quando è stata fatta l’ultima survey sul clima?

Il concetto di “engagement” viene a volte associato alla soddisfazione delle persone o alla loro felicità al lavoro. Riguarda l'investimento psicologico delle persone nel fare quello che fanno e nello “stare” nella situazione.
Ha a che fare con il piacere nel produrre risultati assieme all’azienda e certamente si può leggere nei dati di turnover, assenteismo, customer satisfaction e nei risultati economici. 

Una delle sfide attuali è mantenere questo investimento a fronte del mutato patto fra individuo e organizzazione a mio parere. 

Forse si può partire dal chiedersi quanta fiducia stia viaggiando assieme alle persone dentro l’azienda, adesso.

La tendenza a considerare “viaggio” il rapporto di lavoro - un’esperienza che quindi già contempla una fine - potrebbe facilitare l’innalzamento dell’intensità della relazione stessa, a patto che si tenga ben presente l’ascolto continuo delle istanze di soggetti coinvolti.

Cambiare continuando a produrre risultati è certamente la sfida di adesso.
Non si possono tuttavia ottenere nuovi risultati continuando a gestire le persone come si è sempre fatto.

Forse si può incominciare dai bisogni fondamentali delle persone al lavoro, oppure dall’ascolto dei loro racconti: sono avvincenti o semplicemente “hanno smarcato il task?”; hai chiesto di che cosa hanno bisogno per "esserci e starci bene?".

Qui alcuni dati globali. Voi in azienda ne avete raccolti? 

Ho ripreso in mano un bel progetto che mi ha dato molta soddisfazione perchè ha consentito ad Hr, Marketing e It di lavorare insieme per riportare le passioni dentro il loro lavoro e non solo!


Se interessa il racconto scrivimi e sarò felice di condividerlo. 
Per lavoro aiuto persone e organizzazioni a creare valore insieme da vent'anni. 
Ho ricoperto in azienda la responsabilità della funzione Employer Branding ed HR Business Partner: so che cosa significhi attrarre e gestire le persone dentro l'azienda. 

Scrivimi subito per condividere la tua esigenza.
Buon lavoro!

Silvia Ghisio




Siamo già connessi?